Coronavirus: al via la sperimentazione del vaccino. Allo Spallanzani di Roma, test effettuato su 90 volontari
Prende il via all’istituto Spallanzani di Roma la sperimentazione del vaccino italiano contro il Coronavirus. Il programma – come spiega TGCOM24 – coinvolgerà 90 volontari selezionati dai ricercatori.
“Sarà un vaccino pubblico – ha assicurato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – e, a conclusione della fase di sperimentazione, sarà a disposizione di tutti quelli che ne avranno necessità“.
“Crediamo molto nel vaccino bene comune – chiarisce – . La Regione seguirà passo dopo passo il processo di sperimentazione per arrivare alla distribuzione il prima possibile. Facciamo appello alla responsabilità delle persone. Non è corretto che, ancora una volta, si scarichino sul personale sanitario i pericoli del Coronavirus. Stiamo facendo di tutto per incentivare il filtro e individuare i positivi, ma senza il senso di responsabilità di tutti non ce la faremo mai. Rischiamo di tornare indietro. Servono comportamenti responsabili, che non vuol dire rinunciare a vivere“.
Il vaccino sarà realizzato, prodotto e brevettato dalla società biotecnologica italiana ReiThera. Il primo volontario, scelto tra le migliaia che si sono offerti, ha ricevuto tramite iniezione intramuscolare la dose iniziando l’iter che lo porterà, nei prossimi mesi, a sottoporsi a una serie di controlli periodici ravvicinati che serviranno ai ricercatori per verificare la sicurezza e la tollerabilità, come anche gli eventuali effetti collaterali, del vaccino.
VACCINO: VOLONTARI, ETÀ E TEST
La sperimentazione, messa a punto da un team di ricercatori e clinici dello Spallanzani di Roma, in collaborazione con la società biotech ReiThera che l’ha prodotto, sarà organizzata con i volontari in gruppi di età:
- 45 sono tra i 18 e i 55 anni;
- 45 sono tutti di 65 anni.
Ogni gruppo sarà suddiviso a sua volta in tre sottogruppi da 15 persone, a ciascuna delle quali sarà somministrato un diverso dosaggio del preparato. Una parte dei test saranno effettuati al Centro ricerche cliniche Policlinico G.B. Rossi di Verona. Se i primi risultati della «fase 1» saranno positivi, entro fine anno si darà il via alle fasi 2 e 3, che saranno condotte su un numero maggiore di volontari anche in paesi dove la circolazione del virus è più attiva.