L’Istat ha riportato il numero dei morti da Coronavirus nel primo trimestre del 2020. Soltanto per il mese di marzo, si è registrato un +49,4% rispetto al 2019 ma c’è una netta divisione in Italia. Bergamo riporta uno spaventoso +568%, mentre Roma un -9,4%.
Come riporta il Corriere, picco di decessi nel Nord Italia. Il Centro e il Sud.
Nel mese di marzo, si sono registrati in Italia il 49,4% in più di morti rispetto all’anno precedente. Questo è quanto riportato dall’Istat nel rapporto sull’impatto che ha avuto l’epidemia Coronavirus sulla mortalità.
“Considerando il mese di marzo – si legge nel rapporto Istat – si osserva a livello Nazionale una crescita dei decessi del 49,4%, considerando tutte le cause di morte. Se si assume come riferimento il periodo che va dal primo decesso COVID-19 riportato dal Sistema di Sorveglianza Integrata (20 febbraio) fino al 31 marzo, i decessi passano da 65.592 a 90.946“.
CORONAVIRUS, DECESSI CONCENTRATI NEL NORD ITALIA
Ma, nella collocazione geografica delle persone morte, non c’è omogeneità. Infatti nel rapporto si parla di “Tre Italie” dal momento che nel Sud e nelle isole la diffusione del virus è stata molto contenuta. Nelle regioni del Centro, invece, la media è stata lievemente superiore a quella riportata nel Sud.
Il picco di contagi da Coronavirus si è avuto nel Nord Italia, dove le province colpite sono state 37. All’interno di questo gruppo, le province colpite dalla pandemia hanno pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane, con incrementi percentuali dei decessi del mese di marzo 2020 rispetto al 2019 a tre cifre:
- Bergamo (568%);
- Cremona (391%);
- Lodi (371%);
- Brescia (291%);
- Piacenza (264%);
- Parma (208%);
- Lecco (174%);
- Pavia (133%);
- Mantova (122%);
- Pesaro e Urbino (120%).