Lo spostamento tra regioni, durante la «Fase 2» dell’emergenza Coronavirus, è un tema che continua a dividere sia il Governo sia l’Italia intera. Ma che cosa succederà dal prossimo 3 giugno?
Due – come riportato da Liberoquotidiano.it – le ipotesi che il Governo sottoporrà ai governatori delle regioni italiane nella conferenza stampa convocata per domani, sabato 30 maggio:
- slittamento di 7 giorni, con riapertura il 10 giugno;
- oppure si riapre, tutti insieme, il 3 giugno.
Al momento, sembra sia stata messa da parte completamente l’ipotesi di riaprire tutte le regioni eccetto la Lombardia e il Piemonte, le due più colpite dal Coronavirus. Infatti, come obiettivo comune, c’è proprio quello di evitare strappi tra Regione e Regione considerate anche le minacce dei sindaci del Sud Italia di sbarrare i confini al Nord.
Dunque, non è esclusa una possibilità di trasferimento che preveda una quarantena “breve” per chi si muove verso determinate aree. Una regola che varrà anche per gli stranieri che arriveranno in Italia.
CORONAVIRUS E REGIONI: QUARANTENA “BREVE”?
Comunque sia, la linea del Governo è quella di procedere tutti insieme. A meno di un’impennata di positivi al Coronavirus in Lombardia o altre regioni, si proporrà di confermare a partire da mercoledì prossimo la libera circolazione delle persone.
Per quanto riguarda, infine, la quarantena “breve” si tratterebbe di cinque o sei giorni: quelli necessari per escludere che la persona abbia contratto il Coronavirus. Ma la regola rischia di scoraggiare la ripresa del turismo e, per questo motivo, potrebbe essere respinta.