Covid: e se il tampone ve lo facesse un robot? Come l’emergenza ha forzato un contatto con la tecnologia
Sicuramente – come scrive anche hdblog.it – , una delle parole più usate in questi mesi caratterizzati dell’epidemia Covid è stata “tampone”. E più i tamponi mancavano negli ospedali, più erano presenti nei discorsi sulla salute pubblica. Ora che il timore di una seconda ondata sta cominciando a farsi strada anche qui in Italia, i tamponi sono tornati protagonisti.
L’emergenza sanitaria ha forzato un contatto sempre maggiore con la tecnologia, accelerando il processo di digitalizzazione interno alla società. Ma questo è un contatto diretto. Un’azienda taiwanese, la Brain Navi, ha infatti messo a punto un robot in grado di effettuare i tamponi.
Una soluzione che, automatizzando il processo, ridurrebbe drasticamente i rischi di contagio, limitando così i contatti tra i pazienti e il personale sanitario, che potrebbe essere impiegato diversamente. Ma c’è un solo piccolo difetto: sembra terrificante!
Quella del tampone è di per se una procedura invasiva e fastidiosa. E il nostro rapporto con i robot non è ancora così “confidenziale”: le casse automatiche ci stanno simpatiche, ma non ci infilano oggetti su per le cavità nasali. Un medico in carne ed ossa può rassicurarci, darci qualche consiglio, distrarci.
O niente di tutto questo: ma comunque si tratta di un tipo di interazione a cui siamo abituati, che ci rassicura. Sappiamo che in certe circostanze possiamo e dobbiamo affidarci alle cure dei nostri simili.
Un braccio meccanico che lentamente prende le misure del nostro naso ha qualcosa di inquietante. Per la maggior parte delle persone l’effetto è quello di essere sottoposti ad una sorta di lobotomia aliena. Quelli di Brain Navi lo sanno, e hanno ammesso che persino il fondatore Chen Chieh-Hsiao, che per primo si è sottoposto a un tampone di prova, davanti alla sua stessa creatura era terrorizzato. Chissà se la tecnologia sviluppata da Brain Navi troverà un’applicazione nella lotta al Covid, oppure resterà sempre troppo inquietante per essere usata su larga scala?