La FIGC (Federazione Italiana Giuoco Calcio) conferma la volontà – come riportato anche da Calciomercato.com – di voler far ripartire tutti i campionati di calcio, dalla Serie A in giù.
Per il Presidente della Federazione, Giuseppe Gravina, far tornare gli atleti in campo è una necessità e per questo sta stilando un piano per riprendere l’attività. Seppure a scaglioni.
LA RIUNIONE
Oggi, il Presidente della FIGC ha incontrato i membri del Comitato tecnico scientifico per valutare l’impatto dell’emergenza Coronavirus e le eventuali modalità della ripartenza.
Nel corso della riunione, Giuseppe Gravina ha tenuto a fare chiarezza su un punto in particolare:
“Con questa procedura, noi del calcio non cerchiamo vie preferenziali“.
“Per far ripartire il calcio in sicurezza – ha detto – è fondamentale in questa fase mettere a punto le migliori procedure possibili, per riprendere l’attività quando tutto il Paese ripartirà“.
“Il protocollo – ha continuato Gravina – prevede una serie di prescrizioni e raccomandazioni per l’individuazione e la conservazione di un gruppo squadra formato non solo da calciatori, ma anche dallo staff tecnico, medici, fisioterapisti, magazzinieri e di tutto il personale a più stretto contatto con gli atleti“.
PRIMA LA SERIE A
Servirà necessariamente una ripartenza a scaglioni, che vedrà ripartire per prime la Serie A e la Serie B. Questo per permettere, a tutti, il corretto svolgimento degli esami necessari per mettere in sicurezza le squadre e gli addetti ai lavori.
“In via preliminare – ha infine chiarito il Presidente della FIGC – il lavoro della Commissione raccomanda il ritiro a porte chiuse per il primo periodo di allenamento, con la sorveglianza del medico di squadra. Il ritiro, sarà preceduto da uno screening a cui si dovrà sottoporre tutta la squadra“.